Sono stati finalmente resi noti i risultati dell’autopsia condotta sul corpo esanime di Amy Winehouse; la cantante britannica non è morta a seguito dell’assunzione di sostanze stupefacenti, come molti avevano supposto, bensì a causa dell’alcol.
La giovane cantante aveva in corpo 416 mg di alcol per 100 ml, che è circa 4-5 volte il limite consentito dalla legge; ad ucciderla – ha dichiarato il medico che ha eseguito gli esami autoptici, il dr. Greenaway – è stato verosimilmente uno “stop and go” da alcol. Amy era infatti in astinenza e proprio quella sera aveva invece deciso di esagerare; è probabile pertanto che il suo cuore non abbia retto.