Testo L'ippocampo Ivan Graziani
Ero lì che mi annoiavo sulla spiaggia e la notte era umida come le tue labbra quando allâimprovviso io lâho visto meraviglioso, quasi a riva era lui, era lui, proprio lui... Figlio della fantasia, lâippocampo mille volte in un sogno sognato ma vero nel mito. Nellâacqua bassa io mi sono avvicinato e con le dita lâho accarezzato ed era così morbida, così lucente la sua pelle che per istinto ho sentito di cavalcarlo e via, via, via... Come il cavaliere che non son mai stato un cavaliere e il suo sogno proibito insieme nel mito. E nella notte le pinne, sembravan fatte di fiamme come i cavalli del carro di Apollo brillante e ho pensato allâamore e al suo fuoco interiore che nessuna tempesta mai spegnerà . E fra le schiume vedevo, come su di un falso piano la città inabissarsi lontano, lontano e ho pensato alla vita che è unâillusione infinita ma se non câè lâillusione finita sarà Così, così... Così mi son trovato che nuotavo come un pazzo verso riva Dio, come la vita mi sembrò bella e irraggiungibile a terra voglio andare, a terra! E la terra toccai, la toccai, mi svegliai Chissà dovâè lâippocampo? è una luce nello spazio infinito perduta nel mito...